Il Caporedattore

Frank Pozzanghera vende l’anima a Maurisio Seimani nel corso di una turbolenta partita a scopa tenutasi in un imprecisato Cartapani Bar fra Mazzano e Nuvolento, nella zona ad est di Brescia. Rassegnato al suo grigio destino non fa che occupare la sua scirvania di caporedattore di Musicanidi sbottando in continuazione e stillando cinismo su qualsiasi tema e proposta. Si sospetta che, perso fra le sue carte ed i suoi sigari, in verità non desideri altro che la fine di Seimani e del suo ignobile feudo. Ascolta solo Sinatra e Glenn Miller ed odia tutto il resto. Disprezza pressoché tutta la musica trattata da Musicanidi, che non capisce e non condivide. Convinto sostenitore delle forze alleate, da sempre tiene un ritratto di Roosevelt appeso in bella vista dietro la scrivania.

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