Tutti Morimmo a Stento: Fabrizio De Andre - Dio dell'anno

Riuscire a presentare il dio dell'anno 2014 senza cadere in sentimentalismi e' impresa ardua. Cercare di raccontarne la storia, la vita e le opere senza dire cio' che gia' mille volte e' stato detto e' impossibile. Ecco perché cercherò di invocare la presenza del dio dell'anno 2014 su musicanidi affinché la sua musica, le sue parole, la sua arte siano di buon auspicio per tutti. Buon 2014


di RSK

Quando muore un poeta al mondo c’è meno luce per vedere le cose. Quando muore un poeta gli uccelli hanno una traiettoria in meno tra quelle possibili e non se ne accorgono. Quando muore un poeta il male sorride, felice di aver perso un avversario. Quando muore un poeta la mia vita è più piccola la mia speranza più lieve. (Alda Merini)

Sono passati quasi 15 anni da quando Fabrizio de André, da Genova, ci ha lasciato; ovviamente, troppo presto e ingiustamente. Lasciandoci ha portato via con sé quasi tutto quello per cui aveva lottato e che aveva cantato, quasi tutto quello in cui credeva. Non e' vero che la sua opera e' rimasta nei nostri cuori e nella nostra memoria, non e' vero che il suo nome ha moltiplicato la sua fama con la morte, cosa assai comune a molti, non e' vero infine che il poeta cantautore e' diventato un personaggio "storico", della letteratura moderna italiana ed e' entrato nei libri di scuola. Non e' vero. Guardate che cosa siamo oggi e che cosa eravamo 15 anni fa o molto prima quando Fabrizio de André ci cantava di religione, di nobili potenti, di nobili guerrieri, di diseredati, puttane, impiegati, principesse, bombaroli, medici, suonatori, pescatori, preti,  operai, giudici, nani e ballerine e molto altro. Ci cantava di un paese che si guardava allo specchio e si giudicava tra una smorfia e un sorriso, con la tipica doppia morale italiana e la coscienza sporca come carta d'identità. L'arte di arrangiarsi, di dire le bugie sapendo che il naso si sarebbe allungato. La capacita' di andare avanti comunque anche di fronte alle mille ingiustizie; andare avanti con la giustizia, la verità della Storia, con la solidarietà, il rispetto per noi stessi, gli altri e la vita. E' per questo che gli volevamo tanto bene, perché lui diceva, cantava e suonava tutto ciò che era dentro di noi e che già sapevamo, materializzando i nostri cattivi pensieri e i nostri sogni; come s'addice ai poeti.

Se potesse tornare oggi, Fabrizio non tornerebbe, non riconoscerebbe niente di quel paese che ha lasciato e si sentirebbe un estraneo in mezzo alla gente nei vicoli delle città. Non capirebbe perché invece di guardare avanti stiamo tutti guardando indietro cercando di ritornare al passato che non esiste, pericolosamente disorientati dalle nostre debolezze, imbruttiti da una fame che non avevamo mai sofferto e incattiviti dall'ignoranza che ci ha colti distratti. Si chiederebbe perché, come Andrea, anche noi, ci siamo persi.  Abbiamo perso la voglia di vedere la bellezza e di farla nostra.
Ebbene si. Non ce lo meritiamo più uno come lui!   
Ecco perché come in una invocazione, rigorosamente laica, chiediamo al dio dell'anno 2014 di riaccompagnarci, ritornare insieme a noi e indicarci il cammino verso il futuro.

Raccolta Ragionata

Via del Campo - Volume I (1967)
« Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori »
Leggenda di Natale - Tutti morimmo a stento (1968)
« Parlavi alla luna giocavi coi fiori avevi l'età che non porta dolori »
Amore che vieni amore che vai - Volume III (1968)
« Quei giorni perduti a rincorrere il vento a chiederci un bacio e volerne altri cento »
Via della Croce - La Buona Novella (1970)
« Poterti smembrare coi denti e le mani, sapere i tuoi occhi bevuti dai cani, di morire in croce puoi essere grato a un brav'uomo di nome Pilato. »
Il Medico - Non al Denaro non all'Amore ne' al Cielo (1971)

«E i colleghi d'accordo i colleghi contenti nel leggermi in cuore tanta voglia d'amare mi spedirono il meglio dei loro clienti con la diagnosi in faccia e per tutti era uguale: ammalato di fame incapace a pagare. »
Canzone del Maggio - Storia di un impiegato (1973)
« Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti »
La citta' vecchia - Canzoni (1974)
« Se tu penserai e giudicherai da buon borghese li condannerai a cinquemila anni più le spese. Ma se capirai, se li cercherai fino in fondo se non sono gigli son pur sempre figli vittime di questo mondo »
Amico Fragile - Volume 8 (1975)
« Come ti senti amico, amico fragile, se vuoi potrò occuparmi un'ora al mese di te »
Coda di lupo - Rimini (1978)
« Quando ero piccolo m'innamoravo di tutto »
Il Pescatore - De André + PFM (1979) 
« E fu il calore di un momento poi via di nuovo verso il vento davanti agli occhi ancora il sole dietro alle spalle un pescatore. »
Verranno a chiederti del nostro amore - De André + PFM Vol.2 (1980)
«...farai l'amore per amore o per avercelo garantito, andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori »
Hotel Supramonte - L'indiano (1981)
« E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo »
Sinan Capudan Pascia - Creuza de Ma (1986)
« E sotto il timone del gran carro con la faccia in un brodo di farro una notte che il freddo ti morde ti mastica ti sputa e ti rimorde »
Ottocento - Le nuvole (1990)
«Figlio figlio povero figlio eri bello bianco e vermiglio »
Il fiume Sand Creek - Concerti (1991)
«Sognai talmente forte che mi usci' il sangue dal naso»
Princesa - Anime Salve (1996)
«Sono la pecora sono la vacca che agli animali si vuol giocare sono la femmina camicia aperta piccole tette da succhiare»


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